Cyber security, un problema ancora sottovalutato

Secondo un’indagine condotta da BDO per l’edizione 2017 del Global Risk Landscape, il report annuale della società di revisione contabile e consulenza alle imprese che indaga i fattori di rischio del business internazionale, le principali sfide aziendali saranno: l’innovazione tecnologica, il rischio reputazionale e i cyber reati. Il 72% dei top manager delle aziende di tutto il mondo intervistati da BDO pensa che viviamo in un mondo più rischioso rispetto al passato.

Ciò che stupisce è che, tra i primi tre fattori di rischio citati, non compaia quello legato alla sicurezza, surclassato dalle preoccupazioni sulla non conformità rispetto alle normative (35%), dalla crescente competizione nel mercato (30%) e dalla crisi economica (29%). Se interrogati rispetto all’impreparazione delle aziende rispetto ai cambiamenti in atto nel business globale, solo il 21% dei leader aziendali europei indicano il cyber rischio come fattore che coglierà di sorpresa le loro imprese nei prossimi 10 anni.

Quanto delineato dal Report BDO rende evidente il fatto che lo scenario globale attuale sia inadeguato per affrontare gli attacchi informatici mondiali a cui stiamo assistendo. In più, le stime di Ponemon e IBM, che parlano di 4 milioni di dollari di perdite economiche medie causate ad un’azienda da una violazione dei sistemi nel corso del 2016, con un incremento degli attacchi ransomware del 6.000% l’anno scorso, è chiaro che il problema del cyber crime sia sottovalutato.

Secondo BDO sono otto gli step che ogni azienda dovrebbe intraprendere per potersi definire resiliente agli attacchi informatici.

Il primo è quello di aggiornare costantemente i sistemi informatici di sicurezza con le ultime versioni software disponibili, per non essere vulnerabili. Il secondo passo è installare dei sistemi di monitoraggio che attivino immediatamente l’allarme in caso di violazione. E’ necessario poi conoscere quali dati sono contenuti nei propri sistemi e come vengono difesi. Il quarto passo è proteggere i dati con adeguati sistemi di controllo. Ulteriore step è quello di insegnare a tutti i dipendenti come riconoscere un attacco hacker in corso e come assumere comportamenti sicuri durante il lavoro quotidiano. Il passo successivo è quello di controllare la catena di approvvigionamento e assicurarsi che anche le terze parti siano adeguatamente preparate nei confronti del cyber rischio. Infine, occorre saper discutere del rischio cibernetico ai vertici aziendali, così come si discute di rischi economici o di altra natura.

La prima cosa da fare è accorgersi che l’attacco è in corso. Poi, occorre spegnere le parti del sistema attaccate, per evitare la propagazione del contagio. A livello di reputazione e comunicazione, inoltre, è necessario che ogni azienda prepari in anticipo una dichiarazione standard ufficiale da poter inviare tempestivamente alla stampa.

Con l’entrata in vigore del GDPR europeo (General Data Protection Regulation – regolamento UE 2016/679), adottato il 27 aprile 2016 e che gli stati membri devono ratificare entro il maggio 2018, diventa inoltre obbligatorio avvisare l’autorità competente di aver accertato una fuga di dati entro e non oltre 72 ore dalla scoperta.

Anche la stipula di un prodotto assicurativo specifico può rivelarsi utile, ma solo per quei casi di forte impatto e bassa probabilità di accadimento.

Affidarsi alla professionalità e competenza di un partner qualificato in tema di sicurezza diventa fondamentale per evitare perdite economiche ingenti e calo della reputazione verso il mercato. DSC ha tutti gli strumenti e le competenze per supportare le aziende ad affrontare il sempre più annoso problema della cybersecurity.

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Le reti aziendali sono pronte per la digital transformation?

Le reti aziendali oggi sono pronte per la digitalizzazione?

Il Report Gartner’s 2017 Strategic Roadmap for Networking spiega perché è importante prendere decisioni strategiche in ambito IT e quali sono i processi di trasformazione digitale in atto.

Le aziende stanno adottando nuovi modelli di business che impongono cambiamenti di rete fondamentali, la necessità è quella di allineare le capacità di rete con le esigenze emergenti legate al business digitale.

La sempre più frequente richiesta di servizi on-demand, modelli di business più flessibili e l’internet of things non sono molto allineati alle offerte tradizionali di rete.

Il numero di dispositivi digitali connessi a una rete aziendale sta aumentando, la mobilità all’interno e all’esterno delle mura aziendali è ormai scontata, i confini di rete sono sempre più sfuocati.

Gli aggiustamenti incrementali non sono sufficienti per soddisfare le nuove richieste, per cui occorrerà un significativo cambiamento culturale per attuare le modifiche necessarie.

I leader I&O che progettano, forniscono e gestiscono le infrastrutture di rete dovrebbero:

  • creare una cultura che premia l’innovazione a sostegno delle esigenze aziendali in rapida evoluzione
  • rendere la rete più semplice, più agile e più automatizzata
  • capire il carico di lavoro, gli spostamenti degli utenti e i dispositivi presenti nelle organizzazioni, piuttosto che studiare nuove tecnologie di rete con i fornitori
  • sviluppare un catalogo di servizi di rete che soddisfino e anticipino le richieste per i settori di business digitali, IoT e cloud
  • investire in persone – serviranno meno persone a causa dell’automazione, ma ci sarà bisogno di persone con diversi set di abilità professionali e tecniche.

Entro il 2020, le opzioni open-source e self-build rappresenteranno almeno il 20% del mercato della rete dei data center.

Entro il 2020, solo il 30% dei team di rete useranno l’interfaccia di riga di comando (CLI) come loro interfaccia primaria.

Entro il 2020, il 10% delle imprese utilizzerà strumenti di progettazione e di funzionamento di rete pilotati, riducendo le interruzioni di rete del 65%.

Entro la fine del 2018, ​​il 10% delle organizzazioni chiuderà i propri centri dati locali.

Entro il 2020, oltre il 60% delle imprese avrà distribuito accesso diretto a Internet nelle loro sedi.

Gartner prevede che nel 2020 ci saranno 63 milioni di nuovi dispositivi collegati alle reti aziendali al secondo. Purtroppo, la sfida non è solo nei numeri: quei dispositivi non si collegano allo stesso modo o attraverso la stessa architettura.
Inoltre, l’agilità e l’elasticità associati al cloud computing sono elementi essenziali dell’attività digitale, ma le reti aziendali di oggi non sono costruite con il cloud computing.

Per soddisfare le emergenti richieste di business digitali, la rete dovrà diventare più semplice in tutte le fasi di progettazione, approvvigionamento, implementazione e operazioni di rete. Una nuova cultura è essenziale per guidare l’innovazione.

Per molti anni l’approccio è stato altamente conservatore e il cambiamento sta avvenendo in modo molto lento. Questa cultura tradizionale ha paralizzato molte organizzazioni e spesso le modifiche vengono fatte incrementalmente, con conseguenti architetture fragili in cui quasi ogni cambiamento ha effetti di grande portata.

I leader di rete devono cambiare questa cultura conservatrice. Sono necessarie nuove competenze e l’organizzazione deve creare un framework di networking che soddisfi i requisiti in rapida evoluzione del business digitale. Le architetture di rete devono essere più flessibili: sostituire un grande software di rete monolitico con soluzioni di codice più modulari e mirate può essere una valida strada da percorrere. Sul fronte del personale, i team di architettura e design devono essere premiati per l’innovazione e dovrebbero concentrarsi sulle soluzioni che creano un’architettura di rete che rispecchia la disponibilità dei servizi cloud pubblici.

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Il cambiamento culturale nel mondo dell’IT e il processo di digitalizzazione è ormai in atto e affidarsi alla competenza e professionalità di partner tecnologici come la DSC è fondamentale per essere competitivi sul mercato e rimanere al passo con un sistema in continua evoluzione.

Che cos’è la Unified Communications & Collaboration?

La Unified Communications & Collaboration (UCC)

rappresenta l’insieme di tutte le possibili forme di tecnologie legate alla comunicazione che possono essere implementate in una rete aziendale. Le funzioni più importanti legate al sistema UCC sono quelle della telefonia tradizionale oppure IP, i sistemi di messaggistica (chat, messaggi vocali, sms, email), conferenza audio e video, piattaforme di file sharing e tutto ciò che riguarda l’estensione al mobile.

La UCC è infatti il primo passo per un’azienda verso l’innovazione e la trasformazione digitale, ormai imprescindibile per essere competitivi sul mercato. L’UCC è infatti un’architettura complessa che attraverso un’unica interfaccia, permette di gestire tutto il flusso di informazioni dentro e fuori l’azienda.

I benefici derivanti dai sistemi di UCC risiedono nella possibilità di connettere fra loro più persone in tempo reale, indipendentemente dallo strumento che usano per comunicare e dalla rete a cui sono in quel momento collegate. Si possono collegare postazioni da ufficio, sale di videoconferenza, telefoni IP, tablet e smartphone.

Le possibilità di comunicazione e passaggio di informazioni sono molte, come ad esempio veicolare un messaggio vocale come file audio allegato a una e-mail oppure attivare una chiamata su rete telefonica da un client web.

L’abitudine ad accedere e consultare le informazioni sia da dispositivi fissi sia mobili sta portando ormai un grande cambiamento nel modo di lavorare delle persone e le soluzioni di UCC stanno senza dubbio accelerando il processo di trasformazione. I benefici sono senza dubbio misurabili sia a livello di risparmio di costi nella comunicazione e spese di trasferta del personale sia nel miglioramento della qualità del lavoro.

I servizi di UCC offerti da DSC sono in cloud e l’azienda che decide di attivare questi servizi non deve investire in infrastrutture, ma solo in eventuali dispositivi client e affidarsi all’esperienza e competenza di DSC e dei suoi partner.

Il software Amico Win di DSC è già progettato per le Unified Communications.

La sua integrazione con i prodotti Nethesis consente funzionalità avanzate come automatismi nel re-indirizzamento delle chiamate in entrata e click-to-call direttamente dal sistema ERP.

Per maggiori informazioni: http://www.dscsrl.it/prodotti-open-source/